Copia di blog 2  13

Ormai sono passati circa due anni da quel famoso 8 dicembre 2019, giorno in cui in Cina, precisamente a Wuhan, fu rilevato un focolaio di casi di polmonite anomala avuto origine da una venditrice al Wuhans South China Seafood City market. Solo l’11 febbraio l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) assegna un nome identificativo alla malattia: Covid-19. Da allora numerosi sono stati gli interrogativi riguardo l’origine del virus e numerose sono state le ricerche volte ad individuare una soluzione per sconfiggerlo.

Come è noto, i provvedimenti presi dai vari Stati per far fronte alla pandemia sono stati vari e complessi: lockdown, tamponi, mascherine e vaccini.

Proprio in merito a questi ultimi, in UE quelli risultati idonei e quindi autorizzati dall’ EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) e dall’AFA (Agenzia Italiana del Farmaco) sono stati:

  • vaccino Comirnaty di Pfizer-BioNtech - autorizzato da dicembre 2020;
  • vaccino Moderna - autorizzato da gennaio 2021;
  • vaccino AstraZeneca - autorizzato da gennaio 2021;
  • vaccino Janssen di Johnson & Johnson - autorizzato da marzo 2021. 

Data l’emergenza sanitaria e una forte richiesta di vaccinazioni, la start-up canadese Cobonix, nata nell'Università di Waterloo, ha ben pensato di produrre un robot dal nome Cobi per le cliniche e i centri vaccinali, in grado di somministrare i vaccini senza l'utilizzo dell'agopuntura.

 

 

Il procedimento è molto semplice. Effettuata la pre-registrazione per il vaccino, i pazienti potranno recarsi presso un centro dove è presente Cobi e, dopo aver mostrato un documento riconoscitivo alla telecamera presente sull’interfaccia del robot per essere identificati, ricevere il vaccino. Il braccio robotico che compone Cobi recupererà quindi la fiala da somministrare dall’apposita area di stoccaggio incorporata; successivamente, grazie al sensore Lidar creerà una mappa 3D del corpo del paziente, analizzata tramite un software di Intelligenza Artificiale per determinare il punto in cui effettuare la vaccinazione.

Una volta individuato il punto, il braccio meccanico si avvicinerà al braccio del paziente fino a poggiarsi sulla pelle, iniettando il liquido tramite un getto sottile quanto un capello, che attraverserà i microfoni della pelle senza procurare alcun fastidio al paziente. Questa tecnologia risulta particolarmente adatta per chi soffre di agofobia, favorendo la totale sicurezza delle vaccinazioni.

Il progetto è ancora in fase di sviluppo, ma Cobionix ha dichiarato che il robot potrebbe essere collaudato e operativo in un paio d’anni.

 

SCOPRI COBI: GUARDA IL VIDEO

Articoli Recenti