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Quando si parla di mondo tridimensionale (o 3D) pensiamo subito a progetti realizzati tramite specifici software per creare film, videogiochi, effetti speciali, rappresentazioni di ambienti e realtà diverse dalla nostra, oggetti da stampare, ecc.; ma ormai da tempo, il mondo del 3D viene usato anche per la creazione di musica ed effetti sonori che tendono ad aumentare il livello di immersione da parte di chi fruisce l’opera.

Gli effetti audio 3D, non solo altro che dei particolari suoni realizzati tramite delle modifiche in post registrazione con uno specifico effetto comunemente chiamato Pan. Questo effetto serve a far spostare il suono da destra a sinistra e viceversa, creando quell’illusione del movimento del suono all’interno dello spazio.

Per apprezzare al meglio questi suoni è consigliato l’utilizzo di adeguati sistemi audio come, ad esempio, cuffie (preferibilmente non i classici aurocolari da telefono), impianti Surround e altri ancora; ovviamente migliore sarà la qualità del mezzo con cui si ascolta la musica migliore sarà la resa dell’effetto tridimensionale.

L’arrivo del suono 3D nelle nostre vite è dovuto ad una particolare tecnica di registrazione chiamata Registrazione Binaurale: una prima forma di questa tecnica, sviluppata tra il XIX e il XX secolo, prevedeva l’utilizzo di due microfoni posti su un supporto di legno ad una distanza di circa 18 cm e dovrebbero rappresentare le orecchi dell’uomo. Questa tecnica non permetteva una registrazione “perfetta” del suono tridimensionale poiché non veniva considerato l’impatto del cranio con le onde sonore. Oggi, invece, si utilizza un manichino con delle rappresentazioni sempre più fedeli ai padiglioni auricolari dell’uomo. 

 

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