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Alla scoperta del Taekwondo. La nuova versione, sia ben chiaro. Quella più simile alla realtà dei videogames che alle epiche battaglie imbastite nella lontana Corea di metà Novecento. Le nuove generazioni, profondamente devote agli eSports e cresciute a suon di colpi proibiti attraverso i giochi di lotta, non crederanno ai propri occhi, una volta appresa l’ultima news inerente al mondo di una delle più note arti marziali asiatiche.

 

Come Tekken, Mortal Kombat, Street Fighter. Insomma, come in un picchiaduro. Godibile e adrenalinico. E probabilmente è (anche) questo l'obiettivo che si è prefissato la Korea Taekwondo Association: rendere più spettacolari le gare. Come? Trasformandole in un vero e proprio gioco di combattimento. Ma andiamo con ordine.

 

Il Taekwonfight è un’innovazione già sperimentata con successo durante il torneo del Kim&Liù 2018 e il Gran Prix di Roma 2019. Tantissimi bambini, e non solo, si sono cimentati in questo gioco che è un ibrido tra la realtà virtuale e i combattimenti reali. Il sistema software della barra elettronica è una variante del classico test che si effettua durante le vere competizioni di Taekwondo per rilevare il funzionamento delle corazze elettroniche. L’intensità del colpo, invece di far aumentare il punteggio numerico, riduce il livello della barra di energia: la potenza con cui si deve tirare il colpo è tarata secondo l’età degli sfidanti, in modo tale da garantire sempre un combattimento consono agli atleti in gara.

 

Oggi, le gare di arti marziali possono confondere l'occhio inesperto. I sistemi di punteggio favoriscono semplicemente i colpi a terra, per quanto leggeri o impercettibili. La possibile soluzione è presto trovata. In una recente esibizione, la Federazione coreana ha apportato una novità tecnologica che cambierebbe radicalmente gli sport di combattimento, applicando sul corpo degli atleti dei sensori che misurano la forza e la precisione dei colpi subiti. E ogni volta una corrispondente barra di energia, mostrata sullo schermo si intacca. Il sistema enfatizza le solide abilità del Taekwondo e rende i match più facili da seguire - e quindi più emozionanti - per gli spettatori. Molti non capiranno sempre la complessità di ogni finta e attacco ma, proprio come con i giochi di combattimento, la presenza di informazioni facilmente decifrabili aumenta notevolmente la quantità di persone che possono seguire match di arti marziali.

Ed è logico chiedersi, a questo punto, se un’innovazione simile non possa rappresentare una sorta di apripista al possibile aumento di share e appeal di cui potrebbe usufruire il Taekwondo magari già alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2021.

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