Startup e vacanze  5

Da diversi anni, oramai, sentiamo parlare con insistenza di smart city. Tuttavia, questo termine viene spesso utilizzato in modo improprio, facendo riferimento esclusivamente all'aspetto tecnologico. Per aiutarci a capire che cosa si intende esattamente per smart city arriva in nostro soccorso la Commissione Europea, che definisce la smart city come "un luogo in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti dall’uso di soluzioni digitali a beneficio dei suoi abitanti e delle imprese".

Una città intelligente va oltre l’uso delle tecnologie digitali per un migliore utilizzo delle risorse e minori emissioni. Significa reti di trasporto urbano più intelligenti, impianti di approvvigionamento idrico e di smaltimento dei rifiuti migliorati e modi più efficienti per illuminare e riscaldare gli edifici. Significa anche un’amministrazione cittadina più interattiva e reattiva, spazi pubblici più sicuri e un migliore soddisfacimento delle esigenze di una popolazione che invecchia. Il concetto di smart city va quindi oltre le innovazioni tecnologiche e racchiude in sé un nuovo modo di concepire la realtà urbana, improntata sul benessere dei cittadini, sulla sostenibilità e sull’efficienza delle risorse.

La smart city è quindi una città sostenibile, innovativa ed efficiente, capace di migliorare la vita dei cittadini. Non solo un’area urbana in cui l’innovazione tecnologica garantisce una maggiore efficienza economica e una riduzione dei costi, ma anche un luogo caratterizzato dall’innovazione e dall’ottimizzazione dei servizi pubblici, dove gli spazi urbani sono più sicuri e in grado di soddisfare le necessità di tutta la popolazione, le forme di mobilità alternative prendono il posto di quelle tradizionali, il cittadino contribuisce in modo attivo alla politica pubblica e l’amministrazione cittadina è più interattiva e reattiva.

Il podio di ICity Rank 2021 conferma le stesse città dell’anno precedente, anche se in ordine leggermente diverso. Al primo posto troviamo Firenze, in testa con 937 punti nell’indice di trasformazione digitale, potendo vantare risultati di eccellenza soprattutto nel campo degli open data, del wifi, di IOT e tecnologie di rete e delle app municipali, dove ottiene il massimo dei voti. Nella classifica del 2021 Milano (al terzo posto nel 2020) è seconda con un punteggio di 878, evidenziando punti di forza in particolare negli open data, nei servizi online, e nell’indice di “apertura”. Bologna chiude il podio, arrivando terza con 854 punti, grazie soprattutto ai risultati nei social e nell’IOT e tecnologie di rete. La classifica continua con Roma Capitale, Modena e Bergamo, a pari merito al quarto posto, seguite da Torino al settimo posto. Trento si conferma ottava, seguita da Cagliari al nono posto, prima città del Mezzogiorno, e Parma a chiudere la top ten.

Dalla ricerca emerge che "i capoluoghi meridionali evidenziano un ritardo nella trasformazione digitale, collocandosi con più frequenza nella fascia bassa delle graduatorie". Confrontando il punteggio medio delle città del Mezzogiorno con quello nazionale si vede uno scarto complessivo di circa il 25%, che supera il 40% in ambiti come gli open data e le reti di wifi pubblico. Sui 107 comuni valutati, la nostra Salerno si attesta al gradino numero 83: un posizionamento decisamente inferiore agli standard e alle aspettative di una città in forte ascesa dal punto di vista turistico e infrastrutturale. La città d’Ippocrate attende un nuovo rilancio dal punto innovativo e tecnologico: un piano da attuare per scalare le calssifiche e rendere la città più smart e attrezzata alle esigenze del futuro.

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